Si può sempre ricavarne una borsa!
sabato 27 settembre 2014
venerdì 26 settembre 2014
giovedì 25 settembre 2014
Arcodamore - Andrea De Carlo
Povero dal punto di vista della trama (un lui e una lei e la loro tormentata storia amorosa) e secondo me povero anche come fonte di riflessione.
La storia rispecchia un po' tutti i clichè e difatto, non avendo neppure un finale ben definito, lascia aperte un po' troppe opzioni. Anche i personaggi risultano un po' vaghi e di nessuno di loro abbiamo alla fine la percezioni di averli capiti fino in fondo.
Libro da leggere a mente sgombra, senza tante pretese se non quella del passatempo.
Unica traccia rilevante il dialogo tra i due protagonisti in cui si paragona ogni storia d'amore ad un arco che , una volta percorso sino in cima, permette solo di essere ridisceso: un paragone che sembra molto azzardato e che forse serve solo a spiegare il titolo del libro.
La storia rispecchia un po' tutti i clichè e difatto, non avendo neppure un finale ben definito, lascia aperte un po' troppe opzioni. Anche i personaggi risultano un po' vaghi e di nessuno di loro abbiamo alla fine la percezioni di averli capiti fino in fondo.
Libro da leggere a mente sgombra, senza tante pretese se non quella del passatempo.
Unica traccia rilevante il dialogo tra i due protagonisti in cui si paragona ogni storia d'amore ad un arco che , una volta percorso sino in cima, permette solo di essere ridisceso: un paragone che sembra molto azzardato e che forse serve solo a spiegare il titolo del libro.
mercoledì 24 settembre 2014
martedì 23 settembre 2014
Dedicato alla mamma
Un giorno, all’improvviso
mentre ti starai pettinando, in silenzio
o mentre ti infilerai una calza
ti verrà in mente un mio gesto
e ti ritroverai a sorridere pensandomi
mentre ti starai pettinando, in silenzio
o mentre ti infilerai una calza
ti verrà in mente un mio gesto
e ti ritroverai a sorridere pensandomi
Un giorno, all’improvviso
pedalando veloce sotto le prime gocce
di una calda pioggia di settembre
sentirai un odore arrivarti al naso
e risvegliare un ricordo di mestoli e tegami
e mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo
pedalando veloce sotto le prime gocce
di una calda pioggia di settembre
sentirai un odore arrivarti al naso
e risvegliare un ricordo di mestoli e tegami
e mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo
Un giorno, all’improvviso
farai qualcosa che facevo anch’io
proprio allo stesso modo in cui la facevo io
e te ne meraviglierai moltissimo
perché non avresti mai pensato
di potermi somigliare così tanto
farai qualcosa che facevo anch’io
proprio allo stesso modo in cui la facevo io
e te ne meraviglierai moltissimo
perché non avresti mai pensato
di potermi somigliare così tanto
Un giorno, all’improvviso
ti guarderai il dorso delle mani
e con il pollice e l’indice
ti pizzicherai la pelle , sollevandola
e conterai il tempo che impiega a stendersi
pensando a quando lo facevi alle mie mani
ti guarderai il dorso delle mani
e con il pollice e l’indice
ti pizzicherai la pelle , sollevandola
e conterai il tempo che impiega a stendersi
pensando a quando lo facevi alle mie mani
Un giorno, all’improvviso
ti ritroverai stanca ,ad abbracciare un figlio
mi chiederai scusa per le volte che ho pianto
sapendo già che ti son state tutte perdonate
E ti mancherò da fare male
ti ritroverai stanca ,ad abbracciare un figlio
mi chiederai scusa per le volte che ho pianto
sapendo già che ti son state tutte perdonate
E ti mancherò da fare male
Ma sarò con te in ogni gesto
o nel muoversi delle foglie
nel frusciare di un gatto nel giardino
o nelle orme di un pettirosso sulla neve
come solo l’eterna presenza di una madre
lo può.
o nel muoversi delle foglie
nel frusciare di un gatto nel giardino
o nelle orme di un pettirosso sulla neve
come solo l’eterna presenza di una madre
lo può.
(Dal web)
sabato 20 settembre 2014
lunedì 15 settembre 2014
sabato 13 settembre 2014
giovedì 11 settembre 2014
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale.....
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Eugenio Montale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Eugenio Montale
mercoledì 10 settembre 2014
Cronaca di una morte annunciata - Gabriel García Márquez
Il giorno che l'avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzò alle 5,30 del
mattino per andare ad aspettare il battello con cui arrivava il vescovo. [...]
Libro emblema di Marquez e anche se già letto nel passato, vale comunque la pena di rileggerlo. Bastano poche ore ma l'intensità della storia è sufficiente a lasciare il segno come spesso avviene per romanzi la cui lettura è più lenta.
[...]
"È che mi hanno ammazzato, piccola Wene" disse.
Inciampò sull'ultimo scalino, ma si rialzò subito.
«Ebbe persino cura di scuotersi con la mano la terra che gli era rimasta sulle trippe» mi disse mia zia Wene. Poi entrò in casa per la porta posteriore, che stava aperta dalle sei, e crollò ventre a terra in cucina.
Libro emblema di Marquez e anche se già letto nel passato, vale comunque la pena di rileggerlo. Bastano poche ore ma l'intensità della storia è sufficiente a lasciare il segno come spesso avviene per romanzi la cui lettura è più lenta.
È curioso come, pur sapendo dalle prime righe l'esito finale della triste vicenda, si spera fino all ultimo momento che il corso degli eventi abbia un finale diverso.
"È che mi hanno ammazzato, piccola Wene" disse.
Inciampò sull'ultimo scalino, ma si rialzò subito.
«Ebbe persino cura di scuotersi con la mano la terra che gli era rimasta sulle trippe» mi disse mia zia Wene. Poi entrò in casa per la porta posteriore, che stava aperta dalle sei, e crollò ventre a terra in cucina.
Chi sono?
E io non lo sapevo, e non sapendolo, credevo d’esser per tutti un
Moscarda col naso dritto, ment’ero invece per tutti un Moscarda col
naso storto.
Mi si fissò il pensiero che io non ero per gli altri quello che finora, dentro di me, m’ero figurato d’essere.”
(Pirandello ‘Uno, nessuno, centomila’)
Mi si fissò il pensiero che io non ero per gli altri quello che finora, dentro di me, m’ero figurato d’essere.”
(Pirandello ‘Uno, nessuno, centomila’)
sabato 6 settembre 2014
venerdì 5 settembre 2014
mercoledì 3 settembre 2014
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E poi la vita ci insegna che bisogna sempre volare in alto. Più in alto dell'invidia, più del dolore, della cattiveria. Più in alto de...