di Chevalier Tracy
Strani personaggi ma sicuramente indimenticabili in questa affascinante storia ambientata nell’America delle seconda metà dell’ottocento.
Destini che s’intrecciano in esistenze molto difficili, caratterizzate da povertà e ignoranza.
Le piante sono il filo conduttore del romanzo: dai meli e l’ossessione per la loro crescita alle gigantesche sequoie della California e la loro fama che raggiunge l’Europa oltreoceano.
Scorrevole anche se a volte un po’ troppo crudo, ma efficace. Una storia di anti-eroi per i quali è difficile provare simpatia ma solo tristezza e anche un po’ di pena.
Alla fine un sospiro di sollievo e la speranza che i semi conservati siamo l'inizio di una nuova stagione di serenità
«Rincuorato dalle parole affettuose di Molly, Robert si infilò la mano in tasca, toccando il fazzoletto con dentro i semi che gli aveva portato Martha. I semi erano duri a morire, avevano bisogno solo del posto giusto per risvegliarsi. E il cuore l’avrebbe aiutato a riconoscerlo».