mercoledì 29 dicembre 2021

Disturbo della pubblica quiete

 

di Luca Bizzarri



Una storia ben scritta e  coinvolgente che spinge a terminare velocemente la lettura per scoprirne il finale. 
Potrebbe intitolarsi 'Tutto in una notte'.
Due poliziotti, con ambizioni e caratteri diversi, si trovano invischiati a fine turno  in una storia tra il ridicolo e il drammatico dalla quale usciranno  in maniera decisamente diversa.  
Insieme a loro Mamadou, migrante senegalese coinvolto suo malgrado in una storia di affetti e libertà negate che li travolge mescolando in una notte i loro tre destini.
Non un capolavoro, ma vale la pena comunque leggerlo perchè è una storia che rimane attaccata addosso.

[..] La mente di Rossetti, come quella della maggioranza degli adulti maschi della specie, era una sorta di tubo nel quale gli atomi si muovono in maniera del tutto casuale fino al momento in cui un potentissimo magnete, che chiameremo “La Figa”, non riesce a instradarli tutti nella stessa direzione nello stesso istante.[..] 



[..] Questo credo che sia l’amore, sapere sempre dove sta qualcuno, sapere se è felice di stare dove sta, sapere dov’è anche quando non lo vedi, anche quando non sai dov’è fisicamente ma sai che c’è. Sapere che esiste un ‘noi’.
Forse l’innamoramento non è altro che una rapida successione di emozioni contrastanti, tristezza e gioia, felicità e rabbia, ma credo che l’amore sia molto di più, sia semplicemente sapere dove si sta, occuparsi di dove si sta, di rendere il posto dove si sta insieme un posto migliore.[..]  

“Non desiderare la roba degli altri 
 non desiderarne la sposa. 
Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi 
che hanno una donna e qualcosa: 
nei letti degli altri già caldi d’amore 
non ho provato dolore. 
L’invidia di ieri non è già finita:
stasera vi invidio la vita”.
[De Andrè - Il testamento di Tito]
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"Speriamo non sia nulla di grave, che sono già quasi le undici.» Salendo in macchina Rossetti lo riportò sulla terra. Non lo poteva dire, ma stavolta era d'accordo con lui: il turno sarebbe finito a mezzanotte e certe sere poteva capitare che per un ubriacone che aveva rotto lo specchietto di una macchina camminando a zig-zag si dovessero fermare in questura a scrivere fino alle due o alle tre del mattino, mentre il beone magari era già a letto beato. Alle volte veniva quasi voglia di non rispondere a quella maledetta radio. Il turno di pattuglia sta andando via liscio come l'acqua protetta dai frangiflutti del porto in una fredda notte d'inverno. Fino a quando la pantera della polizia su cui viaggiano l'ispettore Marco Pieve e l'agente Enrico Rossetti riceve una richiesta d'intervento: in una zona piuttosto malfamata della città un immigrato sta prendendo a calci una porta e urla, disturbando la pubblica quiete dell'intero quartiere. 
 È così che i due poliziotti fanno conoscenza con Mamadou, migrante senegalese che chiede, irragionevolmente ma con tenace insistenza, di essere portato in carcere, pur non avendo commesso alcun reato. Pieve e Rossetti si ritrovano in un cul de sac, fra superficiale menefreghismo, voglia di staccare dal lavoro, umana pietas per l'incomprensibile richiesta del ragazzone di colore, improvvisi pruriti alle mani da tenere a bada, scorciatoie mezze illegali e imprevisti vari. Fino all'inatteso, tragico epilogo. Luca Bizzarri, attore di cinema, tv e teatro, po​liticamente molto attivo sui social, ha scritto una black comedy che racconta come una piccola seccatura, un problema da poco, nella notte di due poliziotti possa trasformarsi in tragedia. 
Uno sguardo diverso e tagliente sul problema dell'immigrazione, sulla convivenza tra culture, sulla pigrizia umana nel non confrontarsi con la realtà cercando spesso semplici vie d'uscita davanti alle complessità.