domenica 25 agosto 2013

Il mio nome è NESSUNO - Massimo Manfredi

Raccontata in prima persona troviamo la vita di Ulisse dai sei anni fino allo scoppio della guerra di Troia: la sua formazione, i suoi viaggi col padre, l’incontro con Elena e la storia d’amore con Penelope. Troviamo prima l'uomo e poi l'eroe. Un bambino scaltro e intelligente che diviene un uomo propenso al dialogo piuttosto che allo scontro ed alla guerra. E’ un personaggio che osserva, studia e soffre anche per i danni provocati dalla sua intelligenza, ha pietà del nemico, rispetta il debole e ama le persone a lui vicine.

E' molto interessante rileggere una diversa versione di questa nota storia. La trama è semplice e scorrevole, vengono mischiati elementi storici con scene di vita quotidiana che facilitano nella comprensione dei personaggi nel contesto storico in cui sono vissuti. Tutti gli eroi sembrano meno ‘epici’ e più umani e terreni. In questa nuova chiave di lettura anche Achille, il terribile eroe greco risulta in alcuni passaggi (l’amore per Briseide e per Patrocolo) anche commovente. Viene da compatirlo quando viene offeso da Agamennone e ne comprendiamo il dolore per la morte di Patroclo.  In alcuni momenti la vicinanza emotiva con  tutti i personaggi ci fa addirittura sperare che la guerra di Troia non scoppi più, proprio pensando al dispiacere e alla preoccupazione che avrebbe provocato. Ulisse sceglie Penelope al posto della bellissima Elena perché ”Lei è d’oro, tu sei…” “Di legno, atta. Il legno delle nostre querce sul Nerito, che solo il fulmine di Zeus può schiantare. Il legno che galleggia sempre mentre l’oro va a fondo.”  L’episodio del giuramento ed il momento della scelta fatta da Elena, saranno poi la chiave per la comprensione di tutti gli accadimenti futuri che sfociano nella terribile e lunga guerra di Troia. “L’uomo non è fatto solo di muscoli e di tendini, la mente è la parte sua più alta e nobile, quella che lo rende simile agli dei. La mente è l’arma più potente.” - dice Ulisse e, protetto da Athena, lo dimostrerà durante tutta la sua vita . Egli non è invincibile come altri eroi anche fisicamente più dotati come Achille, Ettore e Aiace ma sa usare al meglio il pensiero, e quella rara capacità che hanno solo alcuni di essere veggente, cioè di vedere oltre, di non lasciarsi coinvolgere da una visione scontata della realtà.
Voto 10