giovedì 25 settembre 2014

Arcodamore - Andrea De Carlo

Povero dal punto di vista della trama (un lui e una lei e la loro tormentata storia amorosa) e secondo me povero anche come fonte di riflessione.
La storia rispecchia un po' tutti i clichè e difatto, non avendo neppure un finale ben definito, lascia aperte un po' troppe opzioni.  Anche i personaggi risultano un po' vaghi e di nessuno di loro abbiamo alla fine la percezioni di averli capiti fino in fondo.
Libro da leggere a mente sgombra, senza tante pretese se non quella del passatempo.

Unica traccia rilevante il dialogo tra i due protagonisti in cui si paragona ogni storia d'amore ad un arco che , una volta percorso sino in cima, permette solo di essere ridisceso: un paragone che sembra molto azzardato e che forse serve solo a spiegare il titolo del libro.

«non credo che ci siano leggi nei sentimenti,» ha detto Manuela [...] «ma è una specie di arco, no? può essere tondo o lungo o basso o stretto e alto come una porta, e magari prima ancora che tu incontri qualcuno hai già dentro di te l'inizio di una curva e lo senti e non capisci cosa sia. poi ci sei sopra e fino a un certo punto ti sembra di salire e salire soltanto, e ti fermi e sei in alto e ti sembra che possa durare così per sempre e non ti rendi conto che stai già cominciando a scendere verso terra di nuovo». «ma perché succede?» [...] «non lo so,» ha detto lei. «forse è solo che tutto finisce. E di quello che non finisce ci si stufa.» [...] «anch'io ho sempre pensato di trovare un arco d'amore che non finisce mai.» "