mercoledì 10 febbraio 2021

Da dove la vita è perfetta

 di Silvia Avallone



E' una storia di vite complicate, inserite in una periferia cittadina dove il degrado sembra sia l'unica cosa certa.  Siamo nell'area dei Lombriconi , un quartiere popolare inventato, ma purtroppo molto simile a molti altri presenti nelle periferie delle nostre città. 
Si viene assorbiti dal disagio dei protagonisti principali che provano a riscattarsi, ma che sono pervasi da un pessimismo di fondo che li rende consapevoli del fallimento.
Tra tutti  due donne, Adele e Dora, entrambe legate al filo della maternità, sia quando desiderata in modo ossessivo che quando non voluta. Entrambe apparentemente forti ma fondamentalmente molto deboli e alla ricerca di affetto sincero. Vicino a loro invece uomini, più o meno giovani,  che credono di essere forti e indispensabili  ma che invece non lo sono per niente.

Un po' difficile all'inizio per riuscire a comprendere gli intrecci dei vari personaggi, le cui vicende si sdipanano e si chiariscono comunque moto bene nel corso della lettura.

In sintesi un bel libro che lascia il segno e anche qualche speranza. 

C'è un posto, dove la vita è perfetta, ed è esattamente dentro ognuno di noi.

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C'è un quartiere vicino alla città ma lontano dal centro, con molte strade e nessuna via d'uscita. C'è una ragazzina di nome Adele, che non si aspettava nulla dalla vita, e invece la vita le regala una decisione irreparabile. C'è Manuel, che per un pezzetto di mondo placcato oro è disposto a tutto ma sembra nato per perdere. Ci sono Dora e Fabio, che si amano quasi da sempre ma quel "quasi" è una frattura divaricata dal desiderio di un figlio. E poi c'è Zeno, che dei desideri ha già imparato a fare a meno, e ha solo diciassette anni. Questa è la loro storia, d'amore e di abbandono, di genitori visti dai figli, che poi è l'unico modo di guardarli. Un intreccio di attese, scelte e rinunce che si sfiorano e illuminano il senso più profondo dell'essere madri, padri e figli. Eternamente in lotta, eternamente in cerca di un luogo sicuro dove basta stare fermi per essere altrove. Silvia Avallone ha parole come sentieri allungati oltre un orizzonte che davamo per scontato. Fa deflagrare la potenza di fuoco dell'età in cui tutto accade, la forza del destino che insegue chi vorrebbe solo essere diverso. Apre finestre, prende i dettagli della memoria e ne fa mosaici. Sedetevi con lei su una panchina e guardate lontano, per scoprire che un posto da dove la vita è perfetta, forse, esiste.